Parrocchia
San Gaspare del Bufalo

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Nel secolo scorso la città di Roma vide nascere nel tessuto cittadino grandi agglomerati di “baracche”, abitazioni precarie in zone prive di infrastrutture, fenomeno risalente alla dichiarazione di “città aperta” che attirò molti rifugiati e che trasse poi impulso dall’abbandono delle campagne e dallo sviluppo dell’urbanesimo che caratterizzarono gli anni del boom economico. Fu proprio in quel periodo, nel 1956 che la zona dell’Arco di Travertino-Mandrione, con le sue 500 baracche, fu affidata alla cura pastorale dei Missionari del Preziosissimo Sangue che diedero vita ad una “Vice Cura” della Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, divenuta poi nel 1961 Parrocchia autonoma dedicata a San Gaspare del Bufalo. I due Missionari che diedero avvio a questa “avventura” missionaria furono Don Giovanni Longano, dapprima Rettore della Vice Cura e poi Parroco fino al 1972, coadiuvato dal suo Vice Parroco Don Evaldo Biasini. Nella povertà dei mezzi e delle strutture che avevano a disposizione e sempre coltivando il sogno di una nuova e grande Chiesa Parrocchiale, i Missionari, a partire dal primo insediamento di via dell’Arco del Travertino, iniziarono subito ad edificare la chiesa fatta di “pietre vive” (1Pt 2, 5) che cominciò presto a prendere forma e consistenza con la partecipazione di gruppi giovanili sempre più numerosi, pronti a spendere tempo ed energie nell’azione evangelizzatrice.